Onicofagia: mangiarsi le unghie, ma perché?
L’onicofagia è una patologia consistente nel rosicchiarsi e mangiare compulsivamente le proprie unghie.
Che cosa causa?
Causa sanguinamento, bruciore e un danneggiamento permanente dell’eponichio, ossia l’insieme delle cuticole che si trovano ai lati delle unghie.
Ma non solo.
Questa pratica può condurre a infezioni batteriche, i cosiddetti paterecci, più o meno gravi, oppure lesioni gengivali, herpes labiali, carie, problemi gastrici, e forme di infezioni derivanti dal fatto di portare continuamente alla bocca sostanze infette depositatesi sotto le unghie, o germi provenienti da altre zone.
Quali sono le cause di questa patologia?
Stress, ansia, nervosismo, preoccupazioni. Mangiarsi le unghie risulta, banalmente, un modo efficace e rapido per scaricare la tensione accumulata.
Aulesionismo. Pare sia anche indice di una volontà specifica di sfogare l’aggressività accumulata verso gli altri e verso se stessi, ed è comune nei soggetti più remissivi, timidi, introversi e fragili.
Psicologia. Secondo una teoria di Sigmund Freud, la patologia può essere frutto di una “fissazione orale”. I bambini, infatti, tendono a portare alla bocca quasi tutto: il seno della madre, oggetti, giocattoli. Si tratta di una forma di contatto e di conoscenza, in questo caso non del tutto superata.
L’onicofagia si presneta, perlopiù, in fase infantile o adolescenziale.